Il progetto

Esistono due versioni italiane del layout di tastiera Dvorak sviluppate dal sottoscritto. La versione A è adattabile ad una tastiera QWERTY (mediante riposizionamento dei tasti), mentre la versione B ne è completamente svincolata, e richiede la realizzazione di una tastiera apposita. Entrambe le versioni esistono anche nella variante “-QWERTY”, in cui le combinazioni ‘Comando-lettera’ rimangono uguali a quelli della normale tastiera QWERTY. Questo documento descrive la versione A.

Nota: Lo spostamento fisico dei tasti della QWERTY causa la perdita dei riferimenti per gli indici sulle lettere ‘f’ e ‘j’.
Nota: La versione B non è ancora rilasciata al pubblico.


La disposizione dei tasti alfabetici nella Dvorak-Tramannoni A è leggermente diversa da quella della Dvorak originale americana:

• Nell’originale, l’apostrofo si trova in una posizione (mignolo sinistro/riga superiore) da cui ci si troverebbe costretti a scivolare spesso verso la ‘a’, visto che le combinazioni ‘l’a’ e ‘n’a’ sono decisamente molto frequenti in italiano (ma assai meno in inglese). È stato quindi spostato in posizione più accessibile, nella riga centrale, raggiungibile mediante un leggero spostamento laterale del mignolo destro. In questo modo diventa comodo digitarlo dopo aver battuto una ‘l’ o una ‘n’, le due lettere che di solito lo precedono nell’italiano.

• Per lasciare spazio sulla sinistra alle vocali accentate, conservando il principio generale dell’alternanza tra vocali e consonanti, vengono spostate a destra consonanti di uso abbastanza raro come ‘q’, ‘k’ e ‘j’. Per facilità di memorizzazione, la ‘k’ viene posta accanto alla ‘q’. Come conseguenza di questo spostamento si ha un poco elegante, sebbene funzionale, accerchiamento dell’apostrofo.

• Ricreare la funzione ancillare della ‘h’ in italiano. Nell’originale è sotto l’indice della riga centrale, per creare con scorrevolezza le combinazioni ‘th’ (medio-indice) e ‘sh’ (mignolo-indice), e con sufficiente comodità ‘wh’ (medio/riga inferiore-indice/riga centrale). In questa versione italiana la ‘h’ passa all’indice/riga superiore, dove permette la comoda digitazione di ‘ch’ e ‘gh’, ma anche una digitazioe abbastanza comoda di ‘th’ e ‘wh’.

• La ‘g’ è spostata dall’indice al mignolo della mano destra, dove si digita comodamente in combinazioni come ‘gl’ e ‘gr’. Spostandosi lateralmente, è comoda anche la digitazione di ‘gn’ (anulare/riga superiore-medio/riga centrale).

• Le lettere ‘g’, ’h’, ‘l’ ed ‘r’ sono riposizionate. La ‘r’ (molto usata) prende il posto della ‘h’ (molto usata in inglese ma poco in italiano) sotto l’indice destro/riga centrale. La ‘h’ resta sotto l’indice destro, ma passa alla riga superiore, dove può formare le comode sequenze ‘ch’, ‘gh’, e abbastanza comodamente le sequenze (molto usate in inglese) ‘wh’ e ‘th’ (il ruolo di ausiliare della ‘h’ è lo stesso nelle due lingue, ma come appoggio per lettere diverse). La ‘l’ (meno usata della ‘r’ ma più della ‘h’) passa dal mignolo destro all’anulare destro/riga superiore; la posizione di ‘f’, ‘b’, e ‘p’ rende comda la digitazione delle sequenze ‘fl’, ‘bl’ e ‘pl’.

Tre considerazioni suggeriscono di mettere la ‘r’ sotto l’indice: (1) la grande frequenza della sequenza ‘rt’, (2) la comodità di avere ‘g’, ‘l’ ed ‘h’ sulla stessa riga per battere ‘gl’ e ‘gh’, e (3) la comodità di avere ‘s’, ‘t’ ed ‘r’ per la comune sequenza ‘str’.

D’altra parte, però, sarebbe molto comodo avere la ‘l’ in riga con la ‘n’ e l’apostrofo, vista la frequenza dell’elisione degli articoli determinati e indeterminati che finiscono sempre proprio con ‘l’ ed ‘n’. In ogni caso, se si mettono sia la ‘l’ che la ‘n’ sotto l’anulare destro, si hanno due combinazioni simmetriche ‘n-apostrofo’ e ’l-apostrofo’, entrambe attivabili da anulare e mignolo, comunque facili da battere e memorizzare.

In prededenza, la posizione di ‘h’ – ma anche della ‘w’ – rendeva scomoda la digitazione di ‘ch’, th’ e ‘wh’.

• La ‘p’ viene sostituita dalla ‘f’, per assegnare la ‘p’ alla mano destra e semplificare sequenze complicate e frequenti come ‘più’ e ‘può’. La nuova posizione della ‘f’ la rende invece più accessibl, manteneno comunque facile la digitazione di ‘fl’.

• La ‘p’ e la ‘b’ vanno vicino alla ‘m’, a cui sono spesso appaiiate. La ‘b’, meno frequente della ‘p’, va al posto della ‘d’ e richiede uno spostamento laterale (il più facile). Restano facili le comunissime ‘bene’ e ‘bio’. È un po’ scomoda la comune (ma non frequentissima) ‘mb’.

• La ‘d’ va al medio destro/riga inferiore, per cedere il posto in posizioni più compde a ‘b’, ‘p’ ed ‘f’, che si troverebbero in posizione scomoda per digitare ‘bl’, pl’ o ‘fl’. Resta comoda la non rara sequenza ‘dr’.

• La nuova posizione di ‘f’, ‘b’ e ‘w’ rende più facile digitare le comuni sequenze ‘br’, ‘bl’, ‘fl’, ‘mb’, ‘nf’, e la sequenza (molto comune in inglese) ‘wh’.

• La ‘i’ e la ‘u’ vengono scambiate, vista la maggior frequenza della ‘i’ che va, quindi, messa sotto l’indice sinistro/riga centrale. La nuova posizione di ‘p’ e ‘b’ rende sia la combinazione ‘pi’ che la combinazione ‘pu’ molto comode, e anche le parole ‘più’ e ‘può’, vista la posizione di ‘ù’ (indice sinistro/riga inferiore) ed ‘ò’ (anulare sinistro/riga inferiore), risultano abbastanza facili da digitare. (La sequenza ‘iù’ può essere digitata mediante scivolamento dell’indice, o colpendo la ‘i’ con il medio – momentaneamente spostato dalla posizione di partenza – e la ‘ù’ con l’indice).

• La ‘o’ resta sotto l’anulare, più debole.

• La ‘à’ è posta sotto il medio sinistro, perché più frequente della ‘è’; nonostante la maggior mobilità dell’indice, si è preferito considerare che premere un tasto con il medio richiede meno forza, in quanto il tasto è abbassato con tutta la mano. La ‘à’ ricorre spesso alla fine di parole contenenti anche la ‘e’ (medio) e/o la ‘i’ (indice), come ‘realtà’, ‘vanità’ o ‘verità’, per cui potrebbe trovarsi altrettanto bene sotto l’indice.

• I tasti modificatori usati per le accentate sono un problema non secondario. Scomparsa la combinazione ‘Opt-e’ per l’accento acuto, assegnate le combinazioni ‘Opt-(‘ e ’Opt-)’ ad un ulteriore set di parentesi quadre, ho dovuto cercare una soluzione di parziale compromesso. Ho quindi spostato questi modificatori sotto le barre inclinate (‘\’ e ‘/’), facili da individuare vista la loro presenza in serigrafia.

• Spostando a sinistra le ‘e’ accentate, si sono spostate anche le parentesi quadre e graffe. Queste parentesi sono quindi state duplicate sotto le parentesi tonde, per una digitazione più comoda.

• Svariate altre modifiche e integrazioni cercano di dare un ordine logico al caos iniziale. Ho effettuato anche qualche modernizzazione, ad esempio sostituendo il dittongo ‘œ’ alla lettera ‘ø’ nella posizione più ovvia, visto che la grafia contemporanea privilegia ormai la prima forma rispetto alla seconda. Idem per il dittongo ‘æ’, che sostituisce la ‘å’ (spostato sotto la ‘y’, oppure ottenibile con il modificatore ‘Opt-à’, che sottende il circoletto ‘°’).

La ‘ß’ rimane sotto la ‘s’, per facilitare la battitura di termini tedeschi ricorrenti alla grafia non riformata (in cambio, il segno ‘∫’ di integrale rimane sotto la ‘b’).

• La punteggiatura è quanto più possibile raggruppata.

• Nella riga dei numeri si è mantenuta la somiglianza figurale tra numeri e segni.

• I numeri restano in prima posizione. Nella versione B, più “radicale”, sono invece spostati in seconda posizione, per privilegiare la scrittura alfabetica (narrativa, comunicazione verbale, scrittura tecnica) rispetto a quella numerica (immissione dati).