Stazioni lunari prende terra a Puerto Libre > Ginevra Di Marco

Concerto di Ginevra di Marco.
Francesco Magnelli – piano e magnellophoni
Andrea Salvadori – chitarra e tzouras
Marzio Del Testa – batteria

I “puertos libres” del Messico sono luoghi abitati dagli oggetti più strani. Luoghi unici che assomigliano soltanto a se stessi.
Se penso a me, di questi tempi, mi penso come un puerto libre.
È successo anche a me, di avere la sensazione di essere abitata.
È solo che qui si parla di musica.
Per caso ho incontrato la bellezza dei canti popolari e tradizionali.
I canti sono esseri in continua trasmigrazione. Essi abitano nei corpi e nei cuori di chi li accoglie.
Sono arrivati da lontano per raccontarci l’amore, la fatica, la gioia, la vita di uomini e donne di ogni tempo e di ogni luogo.
Canti dal margine della Storia, da un mondo profondo e dimenticato: Romania, Ungheria, Grecia, i Balcani, gli Slavi, i Rom, il Portogallo, la Bretagna, il Messico, il Cile. Gli italiani del Sud e quelli di Toscana. La mia gente, le mie origini.

Sul palco un piano, una batteria al minimo, una chitarra acustica e una classica, uno tzouras, una voce, quella di Ginevra Di Marco, dal timbro dolce e carnale, che unisce chiarezza dello stile e passione senza risparmio.

Arrangiamenti e rivisitazioni che coinvolgono il pubblico con il calore ed il sapore delle feste di paese, delle danze, della musica cantata dalla gente.
Da sempre.

Dagli esordi con i CSI di Giovanni Lindo Ferretti, poi PGR, dal Premio Ciampi e Tenco come miglior artista esordiente, dalle collaborazioni con Max Gazzè, una progressione che sa di ritorno a casa, a quel retroterra vivo, radicato tra cuore e memoria, che da sempre distingue la cifra espressiva di Ginevra.

In collaborazione con Teatri d'Inverno di Esteuropaovest 2008.