Spigolature: Come si seleziona uno strumento orchestrale

Una parte importante della simulazione è costituita dal modo in cui i programmi di notazione musicale si integrano con i suoni orchestrali. Il meccanismo di base è quello del Program Change, che fa corrisponde un numero ad un suono. Ma poiché ogni strumento (per esempio il violino) ha diverse “articolazioni” (legato, staccato, spiccato, pizzicato…), si rischia di vedere moltiplicato il numero dei canali MIDI a cui assegnare le diverse articolazioni di uno stesso suono.

La tecnica del keyswitch consiste nell’assegnare, all’interno dello stesso suono (e quindi dello stesso canale MIDI), un campione diverso ad ogni layer (strato) che compone il suono. Un comando di selezione (in genere una nota fuori registro) permette di selezionare il layer prima di suonare la nota.

Questa pratica è particolarmente trasparente nei programmi di notazione moderni. A partire da Sibelius, le articolazioni vengono richiamate dalle indicazioni tecniche scritte in partitura: l’indicazione “pizzicato” sopra il rigo richiama il campione di pizzicato; la forcella del crescendo genera un aumento graduale di volume.

Di recente, sempre Sibelius ha introdotto un metodo di classificazione dei suoni (e delle loro mille sfumature) non attraverso i numeri, ma attraverso categorie logiche. Ad esempio, il legato dei violini si scrive, saltando un livello di astrazione, “strings.violin.ensemble.legato”, una descrizione testuale facile da capire sia da un umano che dal campionatore software che dovrà incaricarsi di selezionare il suono giusto.



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