Un po’ di storia
Vienna Symphonic Library (VSL) è un’azienda austriaca che dal 2002 continua a produrre strumenti orchestrali campionati di estremo realismo. Fin dall’inizio, l’idea è sempre stata quella di catturare ogni più minuta sfumatura del suono, riproducendo gli strumenti reali nella più assoluta autenticità e nitidezza.Una delle strategie scelte è stata quella di presentare i suoni nella forma più asciutta possibile, registrando in una sala di ripresa quasi priva di riverbero costruita appositamente – il Silent Stage. Con il recente acquisto del rinnovato studio Synchron Stage, dotato di una grande sala di ripresa utilizzata anche per registrare colonne sonore orchestrali, la filosofia di fondo è cambiata, e alla tradizionale serie “asciutta” dei Vienna Instruments si è affiancata quella “bagnata da riverbero” della serie Synchron.
In mezzo al guado si trova la serie Synchron-ized, in cui ai vecchi suoni asciutti viene applicato un riverbero a convoluzione che aggiunge l’ambiente della sala di ripresa Synchron. Insieme alla classica collezione Special Edition, la Synchron-ized Special Edition costituisce il titolo più economico della serie “evoluta” di VSL, dedicata a musicisti professionisti o appassionati evoluti alla ricerca di uno strumento flessibile.
Librerie dry e wet
Fin dai tempi delle collezioni di Petr Siedlaczek e Miroslav Vitous il mondo del campionamento orchestrale ha visto fronteggiarsi i sostenitori dei suoni asciutti e di quelli riverberati. I primi vantavano la maggiore flessibilità di suoni a cui si poteva aggiungere qualsiasi tipo di riverbero, mentre gli altri esaltavano la bellezza e l’immediato potere evocativo del suono dal riverbero naturale.
VSL ha iniziato subito con i suoni asciutti: non sterili come se registrati in una sala anecoica, ma con una quantità minima di ambiente, che non impedisse il posizionamento libero degli strumenti. In tempi più recenti, la londinese Spitfire Audio e la berlinese Orchestral Tools hanno preferito puntare ai suoni già riverberati, con un suono di fabbrica ben riconoscibile, costituito dalle celebri sale di ripresa Lyndhurst Hall (parte degli Air Studios) di Londra, e nel Teldex Studio di Berlino (molto amati da case discografiche come Deutsche Grammophon, Decca o Sony Classical).
Per rispondere ai loro più giovani concorrenti, i viennesi hanno acquistato e rinnovato la miglior sala disponibile nella capitale austriaca, una sala dal riverbero denso e corposo, dal colore scuro ma ben definito.