I microfoni

I microfoni interni sono due discreti back-electret con pattern cardiode, che riprendono il panorama stereo in modo molto naturale. Possono essere ruotati in avanti di 90°, in modo da registrare sé stessi continuando a guardare il display (dopo aver opportunamente invertito i canali sul fronte stereo).

Ci sono tre livelli di sensibilità (in pratica il guadagno del preamplificatore). Il livello più alto è piuttosto rumoroso, ma può tornar utile quando si deve registrare suoni molto flebili (come i suoni della natura). Il livello basso è perfettamente adatto alla registrazione di concerti rock, o comunque a riprese molto ravvicinate di fonti sonore potenti. Il livello medio, che ha un buon guadagno ma poco rumore, è ottimo per il parlato e per le riprese d’ambiente.

La ripresa è chiara, con un suono morbido e ricco di dettagli. Gli acuti sono un po’ deboli rispetto alle apparecchiature professionali, ma eccellenti rispetto alla concorrenza. [In breve, il Tascam non eccede negli acuti (come l’Olympus LS-10), né ne risulta troppo povero (come lo Zoom H2).] A livello sonoro compete quindi con dispositivi appartenenti ad una fascia di prezzo leggermente più alta, piuttosto che con la propria.

Il rumore delle dita sulla scocca è captato molto facilmente dai sensibili microfoni interni, per cui si rende necessario l’uso del kit apposito di Tascam (il già citato AK-DR1), o di un supporto elastico per microfono appositamente riadattato. Anche se il rumore del vento può essere in parte attenuato dalla cuffia presente nel kit, sarebbe consigliabile dotarsi piuttosto di una cuffia in pelliccia, che riduce più efficacemente il disturbo. [Foto di Dr. Furry One]

In ogni caso, un buon taper si doterà di microfoni esterni, immuni al rumore delle dita sul registratore, più comodi da posizionare, e in genere di maggior qualità. L’ingresso Mic 1 è un minijack stereo con alimentazione ‘plugin’ da 3V – la stessa che si usava nei Dat e nei MiniDisc, e che oggi si usa ancora nelle videocamere palmari; in effetti, i microfoni utilizzabili sono gli stessi che si possono adoperare in ambito audio-video.

Tra le scelte possibili c’è quella dei microfoni alimentati a batteria. Ne esistono diversi modelli (realizzati da aziende come Sony, Audio Technica, Sennheiser, Shure, Røde, Giant Squid e altre), che sfruttano una pila interna per dare maggior potenza alla capsula del microfono. Maggior potenza si traduce in maggior dinamica, e quindi in risultati migliori con sorgenti ad alto volume. Se il microfono non è predisposto per lavorare con una batteria, esistono anche alimentatori dedicati, che svolgono la stessa funzione della pila interna.

Se si punta alla massima qualità, si può collegare un normale microfono da studio ad un preamplificatore esterno o ad un mixer con alimentazione phantom a 48V. L’uscita di linea del preamplificatore o del mixer andrà convogliata all’ingresso di linea del Tascam, assolutamente privo del rumore residuo del preamplificatore interno, e con specifiche di tutto rispetto. L’ingresso di linea permette, naturalmente, di registrare anche dall’uscita di una videocamera o di qualsiasi lettore audio.

Il DR-1 ha un ingresso microfonico aggiuntivo, non presente nella maggioranza dei concorrenti: l’ingresso a jack Mic 2, mono e privo di alimentazione. Ingresso pensato chiaramente per gli intervistatori, e dedicato ad un microfono dinamico di quelli definiti in gergo “a gelato”. La maggior semplicità dell’elettronica rende questo ingresso più pulito, e quindi preferibile in molte situazioni.

dr1-front

Il fondo del dispositivo alloggia l'ingresso per un microfono aggiuntivo.

Pur non essendo esplicitamente dedicato a questo tipo di applicazione, questo ingresso può essere usato per collegare direttamente una chitarra o un basso elettrico, per registrare senza captare nessun rumore d’ambiente.



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